Bologna Block by BlockIl progetto si inserisce all'interno del contesto delle casi popolari e popolarissime del quadrilatero Scalo-Malvasia, nella primissima periferia di Bologna. Nata come comparto di edilizia popolare dell'IACP durante il fascismo, l'area ha continuato a degradarsi nel tempo, sia dal punto di vista spaziale che sociale, diventando ricettacolo per attività illecite e rimanendo così tagliata fuori dal resto della città, nonostante la prossimità al centro storico e l'assenza di barriere fisiche ai margini dell'isolato. Per questo motivo, già prima del nostro arrivo, l'area era stata selezionata dalle istituzioni come punto strategico per l'inserimento di un nuovo parco pubblico, denominato "Parco della Resilienza", proposto non solo allo scopo di recuperare uno spazio sociale e fisico degradato da decenni di disattenzione istituzionale, ma altrettanto con l'idea di proporre un modello di spazio urbano resiliente, capace di rispondere al cambiamento climatico. Così, a seguito di un percorso partecipativo guidato da Fondazione Innovazione Urbana, si sono raccolte, nell'arco di due anni, le opinioni e le aspirazioni dei residenti, arrivando ad un progetto definitivo, approvato nell'estate del 2020. In questo processo di discussione pubblica, tuttavia, era nostra opinione che alcuni aspetti cruciali fossero stati trascurati e che meritassero di essere ripresi.
Innanzitutto il fatto che, nonostante i ripetuti sforzi delle istituzioni, il processo non sia stato capace di coinvolgere in modo significativo la popolazione residente, non solo numerosa, ma altrettanto varia dal punto di vista etnico e culturale. In secondo luogo che, a causa di vizi formali, un intero settore del comparto sia stato escluso dagli interventi per la riqualificazione degli spazi verdi e che, parallelamente, per questi spazi non sia stato proposta pubblicamente un'alternativa. Infine il fatto che non sia stato previsto un uso e uno spazio sociale temporaneo nelle aree non soggette all'intervento nel periodo lungo il quale l'accesso agli spazi verdi sarà interdetto dal procedere del cantiere. Quest'ultimo punto in particolare risulta essere fondamentale, non solo considerando la durata dei lavori, ma altrettanto tenendo a mente il disagio sociale che caratterizza l'area, come il problema dell'isolamento delle persone anziane, ma anche quello causato dalla sospensione di spazi sociali di prossimità per i più giovani. Per queste ragioni abbiamo ritenuto quindi fosse necessario riavviare una discussione partecipata per pensare a spazi di transizione che possano rispondere alle esigenze di gioco dei più giovani, alcuni dei quali hanno passato quasi un terzo della loro vita chiusi in casa, e a quelle degli anziani, per i quali uno spazio aperto sotto casa è fondamentale. Così, nel giugno 2021, in collaborazione con il centro sociale TPO e gli attivisti di YaBasta! Bologna abbiamo organizzato un laboratorio di due settimane in cui, attraverso l'uso del videogioco Minecraft abbiamo riprogettato le aree stralciate dal progetto per proporre spazi sociali di transizione nel comparto. L'iniziativa, riprendendo un approccio già sviluppato e testato con successo dalle Nazioni Unite in molti Paesi del mondo, ha quindi avuto come scopo quello di restituire la parola a chi è rimasto (e sempre rimane) più escluso dal processo decisionale: i bambini e le bambine. Divisi quindi in piccoli gruppi, abbiamo mappato insieme l'intera area e sviluppato alcune proposte su un dettagliato modello digitale in scala. Non hai avuto la possibilità di partecipare al laboratorio ma hai delle idee da condividere? Proponi il tuo progetto!Progettare è un ciclo senza fine! Anche se il primo laboratorio si è concluso c'è ancora la possibilità di contribuire! Se risiedi al quadrilatero o frequenti la pista e vorresti contribuire con le tue idee e in modo semplice alla progettazione dei nuovi spazi del parco non c'è niente di più facile! Da oggi sono disponibili per il download i file originali del modello Minecraft in versione Java!
Come dici? Non hai un computer? Nessun problema! Per chi non dovesse avere accesso ad un portatile sarà possibile lavorare direttamente dal nostro centro operativo al TPO, in via Camillo Casarini 17/5, dove sarà disponibile, grazie ad AUSL Imola, un computer fisso già pronto all'uso! Per domande o aiuto sentiti libero di contattarci via mail! |
Di più sul metodoQuick infoPeriodo: Giugno 2021 - in corso
Partners: YaBasta! Bologna, TPO Teatro Polivalente Occupato, BPER Con la partecipazione di Architetti di Strada, Alfredo Alietti, Orizzontale, Studio Azue Progettisti Abderraman, Admir, Alessio, Amelia, Amza, Andrea, Angelo, Ayman, Denis, Emilia, Gioele, Jonathan, Maxim, Nour, Sebastiano, Serena, Souha, Tasnim, Yasmine, Yassin, Ybtial, Youssef Con il prezioso contributo di BPER Banca, AUSL Imola, Federico Lazzarini, Carolina Santarcangelo, Olimpia Mengoli, Michele Tagliapietra, Mario Davalli, Anna Martinelli, Gabriele Davalli, Franca Martinelli, Goffredo Ferrarese, Alfea Trimarchi, Simone Cardullo, Filippo Brighenti, Ludovica Medori, Camilla Succetti, Carla Marcheselli, William Ferioli, Elisabetta Gualandri, Chiara Tagliavini, Margherita Miani, Renzo Piano, Stefano Cardullo, Patrizia Melloni, Luca Cardullo, Laura Conti, Martina Etna, Enrico Gualandri, Giovanni Asmundo, Alessandro Blasi, Fabio Fanelli, Alessandro Cillario, Alessandro La Face, Serena Summo, Francesco di Bucchianico, Lorenzo Balugani, Massimo Balugani, Roberto Castagnetti, Alessandro Mirra, Costanza Bulgarelli, Riccardo Neri, Tullo Lolli, Elena Mencaroni, Giulio Suffritti, Tullio Gardelli, Roberta Menotti, Fabrizio Rubbiani, Lucia Guidorizzi, Maria Ludovica Frangipane, Alessio Bottari, Silvia Sturlese, Chiara Davalli, Marta Davalli, Sara Bonato, Walter Baricchi, Irene Marri, Caterina Dallolio, Filippo Carletti, Alessandro De Gregorio, Silvio Dallolio, Lorenzo Trentini, Opificio Lamantini Anonimi, Jalissa Zupo, Giulio Paltrinieri, Angela Spinelli. |
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