INFORMAZIONI GENERALI
Program Padiglione della pace in memoria delle vittime delle guerre civili africane Area di intervento Senegal Costo 14.160 dollari Status Progetto KAILA LOORO è un progetto per un padiglione della pace in Senegal, in memoria delle vittime delle guerre civili africane. L’idea alla base del progetto nasce dalla volontà di creare un luogo che potesse trasmettere due tipi di emozioni: accoglienza, conforto, un senso di protezione e tranquillità ma anche energia positiva, di reazione agli orrori del passato. La prima è stata incarnata dalla forma organica dell’edificio, che invita varcarne la soglia e a percorrerne gli spazi, a rifugiarsi al suo interno come in un abbraccio. La seconda dall’andamento ascensionale dei muri dell’edificio, una linea curva carica di energia e di slancio verso l’alto. Il volume chiuso, compatto, è stato scelto per schermarsi dalla città. Un muro esterno protegge dall’influenza degli edifici vicini, mentre nella direzione del vicino mercato non ci sono aperture. E' un luogo di pace, un rifugio, che, attraverso dei tagli in punti precisi, si apre verso la natura: verso le risaie e verso il fiume. Questi tagli sono dei punti di sosta, un invito alla contemplazione e alla meditazione. Nello spazio esterno, tra il padiglione e il muro di protezione dagli edifici vicini, viene individuato un piccolo giardino con due simboli di speranza e di vita: un albero, e un pozzo, fonte di acqua per tutti. Dall’altro lato, verso il mercato popolare, una lunga seduta ombreggiata si integra con il perimetro del padiglione, perché chi si trova a passare da quelle parti possa trovarvi ristoro, senza però disturbare chi si trova intento a pregare. All’interno, rialzato rispetto alla quota del terreno per proteggere lo spazio da eventuali piene del fiume o da allagamenti dovuti a piogge torrenziali, si accede attraverso una rampa ampia e dolce, che garantisce accessibilità a qualunque tipo di utenza. Lo spazio espositivo è pensato come uno spazio avvolgente, che guida il visitatore alla scoperta per poi obbligarlo a rallentare nel momento in cui si accinge ad entrare nel luogo di preghiera.
Il primo ambiente è dedicato alle esposizioni temporanee, così che siano visibili anche dall’esterno, mentre il secondo spazio alla collezione permanente, in un crescendo di solennità. Qui la luce che scende dall’alto, o l’acqua nei giorni di pioggia, crea una parete immateriale, una pausa nella composizione a mo’ di protezione nei confronti del luogo di preghiera, evidenziando la sacralità del luogo. Questo piccolo anello scoperto non è attraversabile se non in corrispondenza della cappella. A terra è individuato da una pavimentazione fatta di conchiglie che, insieme a un sottostrato di argilla, servono a filtrare l’acqua che poi viene raccolta e resa estraibile nel pozzo all’esterno del padiglione. Per entrare nel luogo dedicato alla preghiera si è quindi costretti a percorrere una passerella, la cui scansione scandisce il passo di chi la percorre, lo obbliga a rallentare, così che entri nella cappella pronto per dedicarsi alla preghiera, per entrare in contatto con la parte più profonda di sé e abbandonarsi alla memoria e alla riflessione. Il grande squarcio nella parete di fondo della cappella, visibile, grazie a un gioco di allineamenti, fin dalla strada, simboleggia il dolore per la perdita delle tante vittime della guerra, ma la sua apertura verso il fiume e verso la natura vuole infondere speranza. L’atmosfera raccolta è trasmessa anche dalla luce diffusa che viene dall’alto e dai materiali confortevoli scelti per l’interno della cappella: il cemento per la seduta e la stuoia per il pavimento, per sentirsi a casa e per garantire confort a qualunque tipo di preghiera, essendo la cappella religiosamente universale. Tutto è scaldato dal colore della terra cruda, il materiale prevalente dell’intera costruzione.
Oltre che per la sua bellezza cromatica, abbiamo scelto di realizzare i setti in terra cruda per la facilità di posa attraverso l’uso di casseri in ferro o in legno, che non necessita di manodopera specializzata. Per migliorarne le prestazioni strutturali però abbiamo pensato di unire all’impasto un 5% di cemento. Cemento che ritorna in percentuale maggiore (10%) nel basamento, unito a sabbia e argilla, per dare solidità alla struttura e non rischiare che col tempo, a contatto con la pioggia ed eventuali piene del fiume, deperisca o si rovini. Per quanto riguarda la copertura abbiamo deciso di differenziare gli spazi espositivi dal luogo di preghiera. Nei primi abbiamo usato delle travi reticolari costruite con semplici tubolari in acciaio. Queste travi possono essere prefabbricate a terra e in seguito posate sui muri, così da non richiedere lavorazioni difficili o pericolose. Le travi, appoggiate sui setti, staccano la copertura di lamiera ondulata dal perimetro dell’edificio, creando uno spazio attraverso cui può entrare la luce. In questo modo si ottiene un’illuminazione dall’alto, diffusa dai riflessi della lamiera, che avvolge in maniera uniforme lo spazio espositivo senza creare effetti di abbaglio o ombre nette sulle opere esposte. La copertura rialzata inoltre favorisce la ventilazione naturale portando l’aria calda, a contatto con la superficie della lamiera, a spostarsi verso l’esterno. Nello spazio di preghiera invece abbiamo ricercato una luce più calda e un effetto più raccolto, per questo abbiamo scelto di realizzare una copertura in foglie di palma. L’intreccio del materiale naturale genera delle vibrazioni luminose che ricordano la luce tipica dei luoghi di culto. Anche in questo caso si tratta di una lavorazione semplice che si rifà alle tecniche di intreccio tradizionali: la semplicità costruttiva ed l’economia, pur nella complessità delle forme, sono state per noi prioritarie fin dall’inizio. Il costo della costruzione computato infatti prevede un buon margine di sicurezza rispetto al costo massimo previsto, così da poter ammortizzare eventuali imprevisti senza aggravare la spesa. A grandi linee il computo prevede:
TOTALE 14.160,00 € VUOI SAPERNE DI PIU'? SCARICA IL PROGETTO COMPLETO!
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