MDJ AlladaMDJ ALLADA è un progetto nato dalla collaborazione tra VERSO e l'ong beninese LA MAISON DE LA JOIE per la progettazione e la realizzazione di una nuova casa di accoglienza per orfani e giovani in difficoltà nella città di Allada, in Benin. Attiva a Ouidah da ormai quasi 10 anni, "La Maison de la Joie", si occupa di garantire un'istruzione ed una casa sicura a decine di orfani e giovani che in molti casi avrebbero come unica alternativa la strada in un paese in cui non esiste alcuna tutela dallo sfruttamento del lavoro minorile e dalla piaga del traffico di organi.
Il modello di gestione virtuoso della struttura attuale ha mostrato negli ultimi anni una sempre maggiore richiesta di accoglienza da parte del territorio e una crescente fiducia da parte delle istituzioni locali. Parallelamente a questi piccoli successi tuttavia è sorta anche la necessità di operare qualche cambiamento nella struttura, di anno in anno più piccola, fino all'idea di progettare un nuovo complesso ad Allada, non distante da Ouidah.
Verso si inserisce in questo contesto per sviluppare il nodo tecnico del problema, sondare le necessità dei ragazzi, elaborare una soluzione progettuale e mediare i rapporti con i professionisti locali. Nella fase progettuale si è prestata molta attenzione al coinvolgimento diretto dei bambini nel processo ideativo, con lo scopo di garantire uno spazio di espressione preliminare, libero e sincero. Il concept del progetto è basato sull’esigenza di controllo. Si sviluppa pertanto una struttura introversa, articolata attorno a una corte centrale, con le varie funzioni disposte in modo strategico per far sì che l’intero spazio possa essere sorvegliato dalle figure principali dell’orfanotrofio: maman, direttore ed educatrice. ll fulcro centrale, la corte, diviene un punto protetto e sicuro dove socializzare. Il progetto è composto da vari blocchi modulari, una sala da pranzo all’aperto ombreggiata e uno spazio collettivo dall’identità ludica , delle sale studio, delle botteghe e uffici amministrativi. Attraverso una serie di gradi di privacy, si individuano i diversi spazi di vita e di lavoro dell’orfanotrofio. In questo modo l’architettura diventa sensibile alle esigenze dei bambini, pur mantenendo un senso di sicurezza.
Il progetto per l’orfanotrofio si è evoluto a partire da un lungo elenco di parametri, tra cui costi, clima, disponibilità delle risorse e fattibilità delle costruzioni. Per massimizzare il risultato si sceglie come materiale di costruzione l’argilla, modificando una tecnica tradizionale di costruzione e creando una struttura più robusta sotto forma di mattoni, facili da produrre e che costituiscono una protezione termica contro il clima caldo. Per proteggersi dalle piogge dannose, si disegna un grande tetto di lamiera a sbalzo. Il sistema di tetto doppio, protegge infatti l’edificio dalla pioggia e dalla luce solare diretta, consentendo agli interni di respirare passivamente. Si prevede la costruzione di un muro perimetrale di protezione. La realizzazione del progetto è prevista per fasi e lo stesso cantiere prevede un certo grado di adattabilità agli imprevisti. Inoltre il progetto è fatto di elementi semplici per agevolare la possibilità di autocostruzione.
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